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Lowell (racconto in progress)

20/7/2017

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#incipit #lowell #workinprogress
Arrivò il momento. Arrivò come arrivava sempre, improvviso e benvenuto. E fu tutto straordinariamente bello e possibile. Se ne stava nell'angolo più buio della cantina, mentre al di là la porta d'ingresso, spalancata sul corso principale, uomini in controluce scaricavano grandi casse di acqua minerale, e il sole accecante del primo mattino batteva contro il bancone di metallo e il proprietario della cantina strofinava lo stesso angolo del bancone
 con il solito straccio bianco e azzurro. E fu allora che lui si versò il quarto bicchiere di Anice e tutto nella sua mente divenne più chiaro e più comprensibile. 
Oh! era queso e solo questo, il momento per cui ogni volta lottava e si disperava, questo istante di chiarezza assoluta, questa sensazione di resa incondizionata alla fatalità dell'esistenza, una resa senza dolore e senza rimpianti, una resa profumata, morbida, imbevuta delle migliaia di bicchieri di anís che aveva bevuto dai suoi trent'anni fino a quel momento. 
Ma lui sapeva anche che quel momento sarebbe passato presto e che per una implacabile legge dell'universo si sarebbe trasformato nel suo opposto; e allora si alzò dalla panca di legno, leggermente barcollante, e avanzò verso il bancone, mentre l'ombra in cui si era rifugiato veniva divorata, passo dopo passo, dalla luce esterna. Voleva trovarsi a casa quando sarebbe accaduto. Quando la pace alcolica avrebbe ceduto il posto alla furia e ai tremori.
L'oste gli fece un segno con la testa ma lui non replicò nulla, mise una mano in avanti per prendere le misure della porta. E come sempre, come ogni mattina, sentì la voce alle sue spalle.
"Come va oggi Mr. Lowry? Va a casa a lavorare al romanzo?"
"Si. Vado a casa, si."
E poi fu fuori, e il sole e l'odore dolciastro del sangue gli invasero con violenza la testa. Due pescatori stavano sciacquando con potenti getti d'acqua la prua della loro barca, mentre a terra, in una bacinella di plastica, galleggiavano enormi tranci di pesce spada. Chiuse gli occhi e cercò di trattenere l'attimo, cercò di espandere quel senso di beatitudine nella sua testa, e pensò che in fondo poteva anche bastargli quello, poteva accontentarsi, gli uomini saggi lo fanno. Era questa la sua vita, due minuti al giorno di pace, prima di crollare

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